Esiste una classifica delle scuse più ridicole utilizzate dagli atleti trovai positivi ai controlli antidoping?
E se esistesse, in che posizione si piazzerebbe Sara Errani con i tortellini contaminati dalle pillole della mamma cadute vicino all’impasto?
“Le cellule di sangue dopato trovate nel mio corpo sono da ricondurre ad un mio fratello gemello morto prima della nascita” fu la brillante trovata da podio di Tyler Hamilton.Quella del vincitore della cronometro olimpica di Atene credo sia anche la scusa più macabra mai inventata per tentare di evitare la giusta squalifica.
Poi che dire delle caramelle della zia di Gibo Simoni, caramelle alla cocaina provenienti dal Perù o le fiale di EPO per la suocera di Raimondas Rumsas, i prodotti dopanti per l’asma del cane di Frank Vandenbroucke e la tisana zeppa di testosterone per aumentare le capacità riproduttive preparata dalla suocera di Christian Henn.
Mario De Clercq si scoprì addirittura scrittore, affermando che i diari trovati dagli inquirenti, dove erano annotate le sostanze dopanti assunte, altro non erano che un romanzo su cui lui stava lavorando; e chi come Ivan Basso aveva messo da parte le sacche di sangue come supporto psicologico. Non solo ciclisti in questa galleria di grandi “filosofi” ma anche personaggi dell’atletica come il tedesco Baumann che si era lavato i denti con un dentifricio al nandrolone e Astrid “Cappuccetto Rosso” Strauss alla quale la nonna fece dono di un bellissimo cestino di fragole contenenti un sacco di vitamine e …. testosterone.
Proseguendo questa poco nobile classifica non possiamo dimenticare le accuse mosse da Fidel Castro, per la positività di Javier Sotomayor con lo scopo di danneggiare l’immagine di Cuba; e quante donne vorrebbero essere state al posto della moglie di Daniel Plaza che replicò dicendo di aver fatto maratone di sesso orale con la consorte incinta ingerendo per questo grandi dosi di testosterone prodotte in eccesso dalla compagna.
Altra maratona di sesso e 5 birre per Dennis Mitchell trovato positivo al testosterone e la cocaina passata, attraverso un appassionante bacio, da una ragazza a Richard Gasquet la sera prima del controllo; d’altra parte il sesso è il sale della vita!
Ma, a mio modesto parere personale, la medaglia d’oro della specialità va LeShawn Merritt che utilizzò steroidi anabolizzanti per “aumentare le dimensioni del pene… perché andava spesso in bianco”, alla faccia dello stereotipo degli uomini di colore con dimensioni maggiorate rispetto ai pallidi.
L’elenco sarebbe ancora lungo e divertente, ovviamente queste scuse non hanno retto e gli atleti sono stati giustamente sanzionati, ma non tutti allo stesso modo.
In effetti la legge non uguale per tutti e la nostra Sara, amante dei tortellini, si è beccata solo 2 mesi di stop, ma c’è chi ha fatto addirittura meglio come il Procuratore Antidoping, il ferreo (solo con i ciclisti) Ettore Torri che pur avendo affermato, dopo anni di intense indagini, di non credere più all’esistenza di Babbo Natale, archiviò il caso di Fabio Cannavaro, curato con il cortisone (betametasone) dal medico sociale della Juventus, dopo una puntura di ape che, a detta di testimoni, non aveva i soliti colori giallo-neri bensì giallo-rossi.
Fu questa la notizia che ispirò a Garcia Lorca i versi della sua poesia delle Api D’oro “Dove starà il miele? E’ nell’azzurro di un fiorellino, sopra un bocciolo di rosmarino”.
Tutto questo mentre Alex Schwazer (comunque non certo un verginello) aspetta ancora la provetta B per le contro analisi.
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